Intervista con F.U.L.A./ Dal Senegal un esempio di resilienza che ci insegna il valore del multiculturalismo

Classe 1993, F.U.L.A., al secolo Oumar Sall, è un italo-senegalese, ultimo di 12 figli. Arriva in Italia a sette mesi con la madre, fuggendo dalla propria patria. Cresce in Calabria, diviso tra la famiglia affidataria e la madre biologica Fatima. Multiformità e Multiculturalismo rappresentano i concetti integranti della sua evoluzione umana e musicale: dalle radici della musica africana agli intenti dei vari cultori Blues, Soul, Reggae, Rap, Jazz, Pop e Rock.“La mia Africa richiama gli aspetti rudimentali della vita, i sentimenti primi e immutabili dell’essere umano, come la gioia e la nostalgia”, dichiara.

Oumar racconta il suo vissuto traducendolo in tematiche oggettive nelle quali ognuno possa riconoscersi e rispecchiarsi. “Nelle mie canzoni si ritrovano spensieratezza consapevole e voglia di rivalsa perenne”, ci spiega.
F.u.l.a. può essere collocato in un ampio movimento culturale ed artistico come quello dell’Afro-Punk. Fra le varie esperienze, ha partecipato all’attivismo nelle università italiane con il “Festival delle Generazioni” ed al programma TV “Siamo Noi” su TV 200 per lo “Ius Soli” nel 2019. Nel 2020 Oumar firma un contratto discografico con l’indie label “La Pop”. Inoltre, prende parte al progetto di crew “Equipe 54” collaborando con alcuni artisti come Tommy Kuti, Yank Real e Slim Gong. 3 mesi fa è uscito il suo singolo ufficiale “Maldafrica”, che ha riscosso un ottimo feedback online.

Lo abbiamo intervistato per voi…

 

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ROTOTOM SUNSPLASH DAY 06 REPORTAGE / Con Manu Chao notte da record nella storia del Festival

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Da record la sesta serata del 18 agosto 2016 al Rototom Sunsplash (Benicassim, Spagna). Alle 19:00 le decine di migliaia di biglietti disponibili sono stati già tutti venduti registrando un sold out da record nella storia pluridecennale del Festival. La causa di tutto ciò è soprattutto la presenza sul main stage del grande cantante franco-spagnolo Manu Chao, ormai adorato da diverse generazioni di persone in tutto il Mondo. L’artista peraltro umilissimo e sempre sorridente si è esibito in un live da paura di oltre due ore ma andiamo per gradi partendo dall’inizio dello spettacolo.

In apertura infatti del Day 06 troviamo sul palco il reggae singer Tarrus Riley dal Bronx di New York. Le origini però sono jamaicane al 100 per 100 dal momento che il padre dello stesso era a sua volta un noto veterano dell’isola : Jimmy Riley.

Con numerose nomination ricevute alle spalle e vincitore di awards, Trrus Riley ha tenuto uno show al Rototom Sunsplash molto sentito dalla massive. In apertura la bella e talentuosa Alaine, altra artista americana/jamaicana che già aveva calcato il palco del Festival nell’edizione 2009. Quando Tarrus è andato in conferenza stampa after show tanti sono stati i media e gli artisti interessati nell’ascoltarlo. Gli è stato chiesto cosa pensasse degli altri generi musicali e dell’evoluzione della reggae music ed ha risposto che apprezza qualsiasi tipo di sound quando è bello. Se il suono ha un’armonia significa che è giusto che esista. L’intervento di Riley è stato chiuso con un applauso calorosissimo.

E’ stata poi la volta on the main stage di Gentleman’s Dub Club. L’artista made in Uk è tornato con un sound del tutto rinnovato, con una nuova band molto più dub e bisogna dire che la sua originalità è stata accettata di buon grado dal pubblico. Della serie che sperimentare nuove cose si è rivelata la mossa giusta che ha permesso a Gentleman di rinnovarsi sul mercato europeo. Quest’estate infatti non a caso ha partecipato a molti dei più importanti festival reggae del Continente.

Successivamente si è esibito Biga Ranx, artista reggae francese molto seguito soprattutto nella propria Nazione. Quest’ultimo anche se ancora giovane ha dimostrato personalità e con la raffinatezza che lo contraddistingue ha dimostrato di quanto il suo flow sia preciso e pulito.

Come dicevano i latini dulcis in fundo… una ventata di gioia, allegria ed adrenalina è arrivata sul palco nel momento in cui è iniziato lo spettacolo di Manu Chao con la sua fantastica band La Ventura.

Sorprendenti i fiati con il trombettista Gabriele Blandini ed il trombonista Gianluca Ria, entrambi salentini doc scovati casualmente in Italia da Manu Chao, il quale fin da subito è rimasto impressionato dalla loro energia mentre suonavano. Ma non finisce qua. C’è stato un altro ospite made in Salento. Infatti anche Nandu Popu ha raggiunto il main stage per cantare tre strofe dei Sud Sound System sulla base punk latina del Nostro che lo accompagnava alla chitarra. Un esperimento molto interessante che si è tradotto in un bellissimo featuring sul palcoscenico.

Per tutto il tempo del live dal pubblico sono svolazzate sinuose le bandiere di tutte le nazionalità. Le persone unite in quell’occasione come una famiglia, tutte insieme nel nome di quella musica e di Manu hanno creato un clima assolutamente anti-razzista e di aggregazione.

Il suo stile a cavallo tra punk, reggae, ska, rock, salsa latina e molti altre sonorità non è catalogabile in un genere ben defenito. E’ stile Manu Chao. Punto. Impossibile da imitare o da sostituire. E così il vivacissimo singer con la propria chitarra a tracolla ha coinvolto la massa per oltre centoventi minuti con una facilità imbarazzante.

Abbiamo incontrato persone di ogni luogo giunte al Rototom Sunsplash apposta per vederlo. Addirittura c’era gente che veniva dall’Argentina o comunque dal Sud America dove il nostro è estremamente famoso.

Le sue liriche di denuncia ne sono il merito. Il suo background familiare anche. Ricordiamo che lo stesso è figlio di un noto giornalista spagnolo che dovette rifugiarsi a Parigi per sfuggire alla dittatura di Franco. In casa di Manu Chao da ragazzo arrivavano spesso rifugiati politici proprio del Sud America. Questi ultimi sono stati di grande ispirazione per la sua musica ed un arricchimento molto importante per il proprio bagaglio culturale ed artistico. “Clandestino”, “Desaparecido”, “Me gustas tu” sono stata cantate all’unisono e con immensa passione dalle infinite persone presenti per l’occasione.

La musica incessante, il ritmo caliente, i fiati imponenti che accompagnavano la chitarra di Manu in prima linea hanno reso la fine della sesta serata del Rototom 2016 un vero e proprio incanto.

Photo gallery :

Articolo Eugenia Conti

Pics Giorgio Nuzzo

RECORD REVIEW / S.U.N.S.H.I.N.E. EP di Rancore & Dj Mike (2015)

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“L’inizio è la parte più importante di un lavoro”: così si legge nel dialogo di Platone “La Repubblica”. E allora, tenendo fede a questo monito, per cominciare a parlare di questo disco sarà fondamentale scegliere le parole giuste. E chi più del vocabolario può suggerircele? Così cerchiamo in un comunissimo dizionario online il significato di due termini secondo me perfetti per parlare di S.U.N.S.H.I.N.E. EP. Il primo è “fusione”, termine definito come “unione di più elementi in un tutto unico”. Il secondo è titanismo: “atteggiamento di insofferenza e di ribellione verso tutto ciò che limita le possibilità e gli slanci vitali dell’uomo”. In teoria ci potremmo fermare già qui. Perché sono queste le sensazioni che vengono fuori ascoltando questo album: da una parte si ha l’impressione che le due menti che sono dietro al progetto siano diventate una cosa sola e che ci sia stata quindi una fusione e dall’altra parte si avverte un continuo tentativo di uscire da canoni, da regole, come se fossero argini troppo stretti che opprimono questo fiume di idee.

S.U.N.S.H.I.N.E. EP è il quarto lavoro collaborativo di Rancore e Dj Myke, uscito lo scorso luglio 2015 in free download sul sito www.sunshinemusic.it. L’Ep si apre con un estratto di Togliatti che cita Virgilio e già possiamo comprendere che non siamo davanti a un prodotto tradizionale. Rancore si conferma tra i migliori liricisti (per usare un anglicismo) d’Italia combinando, ancora una volta, incastri metrici precisissimi con una ricchezza di contenuti non usuale. Non è un rapper qualunque e lo si capisce dal linguaggio che usa, dalla ricercatezza dei testi e dalle continue citazioni, che vanno dalla filosofia alla poesia classica passando per la letteratura di Dante. Dj Myke, dal canto suo, gli cuce addosso benissimo un tappeto sonoro, anche questo non proprio convenzionale. Si sente infatti che al produttore romano arrivano grosse influenze non soltanto da sonorità strettamente black, ma anche da generi musicali come il rock’n’roll e questa caratteristica da un taglio assolutamente innovativo ai suoi beat. Qui il link per ascoltare e scaricare l’intero Ep :

 

Le tracce sono cinque. La prima, title-track dell’ep, si porta dietro tutta la musica dei due artisti romani, racchiusa in poco meno di otto minuti. All’interno del brano rinveniamo la loro visione dell’arte e S.U.N.S.H.I.N.E. sta a rappresentare la luce, quella che apre uno “squarcio tra nuvole e poi sbuca un raggio”. Il secondo pezzo è “Tattattira” nel quale Rancore, con la solita ironia, smonta tutte quelle dinamiche di mercato che creano finti bisogni e che ormai impediscono di cogliere l’arte realmente autentica. Dopo “The best of”, pezzo di quasi quattro minuti di scratches e cuts di Dj Myke in cui ripropone un mix di vecchie canzoni insieme a Rancore, quasi come se fosse un greatest hits, c’è una delle tracce più complesse del disco: “Factotum”. Se nella Repubblica Platone disegnava la sua città ideale, qui Rancore “porta in scena” tre personaggi, ma di una città tutt’altro che perfetta. Ogni strofa ha un protagonista diverso: un criminale, un banchiere ed un prete. E in ogni strofa Rancore si immedesima nel personaggio, come un perfetto commediografo. L’ultimo pezzo è “Ulula”, anche questo complesso, ma nella storia del lupo nel bosco che ulula alla luna, si può trovare una similitudine con l’artista nella scena che “ulula” alla sua musica.

 

In apertura abbiamo parlato di titanismo, di voler scavalcare i limiti e liberare le proprie possibilità. S.U.N.S.H.I.N.E. ha tutti i requisiti giusti per imporsi nel rap italiano di oggi. In un momento in cui fare musica originale è sempre più difficile tra artisti che spesso sono “manichini per chi cuce vestiti da ballerine”, un disco del genere si pone come alternativa. E’ un’altra strada da poter seguire, certamente più complicata, ma altrettanto gratificante. A questo punto una domanda sorge spontanea: è possibile per un genere che ha certamente nei ragazzini la sua più grande fetta di pubblico avere anche qualcosa che si elevi, che richieda un’attenzione nell’analisi maggiore, pur rimanendo piacevole e fruibile? La risposta ha otto lettere e si scrive S.U.N.S.H.I.N.E.

Corrado Tesauro

 

 

 

CONCERTS / In Salento oggi si da il via all'edizione 2016 de La Focara Festival

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Anche quest’anno al via il secolare festival de “La Focara” celebrato annualmente a Novoli nel Salento. L’edizione 2016 del “FócaraFestival” comincerà da oggi fino a lunedì. La “focara”, termine che indica un falò di grandi dimensioni, ha origini antichissime, legate all’importanza del fuoco per i pagani.

La manifestazione, richiamando un arcaico rito pagano di consacrazione e purificazione, si svolge infatti di fronte a un grandissimo falò, il più grande d’Europa, che si accende il 16 gennaio, giorno della vigilia della festa del patrono della città, Sant’Antonio Abate.

Una tradizione che si perpetua nel corso degli anni e che sarà arricchita dai bellissimi interventi musicali che si susseguiranno sul grande palco situato proprio di fronte alla montagna di fuoco. Ad allietare ancora di più l’evento i vari stand in cui è possibile degustare i prodotti enogastronomici tipici del posto e diversi capannoni adibiti per ballare per poter continuare la festa una volta terminati i live.

Qui di seguito riportiamo il programma musicale del week-end :

16 GENNAIO 2016
Ore 20.00 Piazza Tito Schipo Accensione Focara. Spettacoli pirotecnici .

Dalle 21.30 Piazza Titov Schipa Focara Festival

Main Stage: Funketti, Fanfare Ciocarlia, Passione tour, Dengue Dengue Dengue, Mad Professor ft. Brother culture, Electro Tent.

Dalle 23.00 Swat Party Capibara Buraka Som Sistema

17 GENNAIO 2016
ore 19.00 Teatro comunale Lectio magistralis Vittorio Sgarbi Il fuoco nell’arte e Sant’Antonio

dalle 21.30 Piazza Tito Schipa Focara Festival

Main stage : Teenage, Riot, La Municipal, Nneka, Subsonica, Prince fatty and Horseman ft. ,Shniece Electro Tent,
Dj Beta, Mad Dopa

Eugenia Conti

 

POST PRIMO MAGGIO / Le nostre riflessioni dopo il concertone di Taranto

Qualche riflessione dopo il primo maggio a Taranto e dopo il concerto”Si ai diritti, no ai ricatti”.

Anzitutto è stato uno spettacolo senza precedenti. Più di 180000 persone presenti e nulla da invidiare al tradizionale concerto annuale di Piazza San Giovanni a Roma.

Non a caso molti artisti dalla capitale cominciano a inviare sms ai propri colleghi dal contenuto: “Qui è una noia, dovremmo essere a Taranto anche noi”.

In secondo luogo cosa dire della Cisl che invece di preoccuparsi delle problematiche derivanti dall’Ilva, come doveroso da parte di un sindacato, si è preoccupato di definire l’evento “saga di paese” rispetto a Roma?

Il concerto di Taranto aveva una ratio ed un senso ben precisi: gente del Sud unita per lottare per i propri diritti, per far rinascere la propria città, per urlare dalle 15,00 alle 02,00 di notte “Taranto libera”, insieme ai cantanti.

Alle 14,30 si è capito subito, con Caparezza, che si trattava di un momento importante. Poi l’attore Michele Riondino, direttore artistico insieme a Roi Paci. E quando mai a Roma si è vista un’apertura così? ”Signor presidente del consiglio, signori ministri, signor presidente della Regione, signor sindaco e signori sindacalisti vi continueremo a maledire ogni giorno per tutto ciò che potreste fare e non fate. Ci sarà il giorno in cui le voci che avete soffocato riusciranno a farsi sentire. Siamo vicini a quella data”.

Dopo una serie di gruppi emergenti, si alternano negli show i Big: Fiorella Mannoia, Tre allegri ragazzi morti, Vinicio Capossela, Mama Marjas, Fido Guido, Sud Sound System, 99 Posse, Afterhours e tantissimi altri.

“Il lavoro è un nostro diritto, ma lo è anche e soprattutto la salute”, dice Fiorella Mannoia.
“Ilva is a killer. Se ci uniamo concretamente tutti e 100000 quanti ne siamo otterremo i cambiamenti. Perché gli abitanti di Taranto non devono morire. Devono credere ancora nella vit.”, grida sul palcoscenico la grintosa e tarantinissima Mama Marjas.
È poi il turno dei Sud Sound System: “Questa è casa mia, terra mia, Tarantu, no, nuh se tocca”. I tre salentini hanno esortato il pubblico a riprendersi la propria terra dalle mani degli impostori.

Standing ovation per i 99 Posse, i quali operano un parallelo tra Taranto e Napoli. Una rappresentanza molto forte, la loro, che hanno accusato potere precostituito e polizia.

Tra un’esibizione e l’altra intervengono diverse realtà e movimenti ecologici nazionali: “No al Carbone Brindisi”, “Coordinamento Acqua Pubblica Abruzzo”, “No Triv Basilicata”, “Via il Carbone La Spezia”, “Terra dei Veleni-Crotone ci mette la faccia”. Ognuno racconta le proprie storie, le proprie problematiche, le proprie battaglie e la folla ringrazia con il proprio calore.

Mentre la “fabbrica della morte” fuma in lontananza con i propri veleni e vapori, a poca distanza c’è una distesa infinita di gente proprio all’interno di un luogo emblematico: il Parco Archeologico delle mura greche. Proprio in quello scenario ricco di storia, i tarantini rivendicano la propria identità, la propria appartenenza e desiderano il ritorno agli antichi splendori, come quando Taranto era una delle colonie più belle e importanti della Magna Grecia. Basta abusi, vogliamo tornare a respirare e a vivere il futuro con speranza. Provincialismo o semplice senso di giustizia?

Eugenia Conti

CONCERTO PRIMO MAGGIO TARANTO 2014 / Ecco il programma della giornata

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Oltre al classico evento del Primo Maggio di Roma c’è un altro concerto sempre nella stessa data: quello del Primo Maggio a Taranto.

E’ stata scelta come location per svolgere l’evento l’antica colonia della Magna Grecia, oggi – a causa dell’Ilva – avvolta nel grigio, nei fumi, nei vapori, scenario perfetto di un genocidio in corso.

In un giorno tanto simbolico come quello della “Festa del Lavoro”, lo scopo della manifestazione, ci spiega uno degli organizzatori, Giuseppe Internò, del “Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti di Taranto” è ben preciso: lanciare un segnale forte contro chi sta togliendo la vita ai tarantini e sta uccidendo l’ambiente nel falso nome del lavoro. Nasce così l’idea di dar vita a questa iniziativa.

Seguendo oggi la conferenza stampa in diretta da Roma, sono stati anzitutto presentati i temi fondamentali: salute, lavoro, cultura e ambiente, come si può leggere anche qui nel documento politico della manifestazione.

Il concerto in questione quindi sarà il primo gesto simbolico per poter concretamente ed attivamente parlare del futuro della città e della sua riqualificazione, ottenibile attraverso l’immediata bonifica della zona. Sarà anche la giusta vetrina per far conoscere alla massa la campagna R.S.T. (Rischio Sanitario Taranto).

Taranto, infatti, è purtroppo una città ad alto rischio sanitario e i suoi cittadini pretendono un’esenzione ticket speciale per tutti i malati con patologie derivanti dall’inquinamento.

Il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti si sta già muovendo in questa direzione con una raccolta firma on-line, dove è importante il contributo di ognuno di noi (potete firmare subito aprendo questo allegato http://liberiepensanti.altervista.org/index.php/campagna-r-s-t.html ). Ma quale è il programma di questo evento tanto atteso? Alle 09,00 del mattino avranno inizio dei convegni, in cui si alterneranno a parlare personaggi del mondo politico e sindacale pugliese e in cui sarà possibile il dibattito diretto col pubblico. Alle 15,00 è prevista l’apertura del concerto con un grande artista locale, ma di fama nazionale: Caparezza, che presenterà il suo nuovo disco “Museica”, uscito ieri. A seguire una dozzina di artisti emergenti, per dar spazio non solo ai più famosi, ma anche alla florida scena giovanile pugliese. Finite le loro esibizioni, torneranno in scena i Big. Fino a mezzanotte sul palco accanto a Michele Riondino, patron dell’iniziativa e musicista, saliranno anche Raf, gli Afterhours, Paola Turci, Francesco Baccini, Luca Barbarossa, Roy Paci, Fiorella Mannoia. E ancora Diodato, Fido Guido accompagnato dalla Rockin’ Roots Band, Idem e Gmac Citylock, Mama Marjas assieme a Don CiccioTre allegri Ragazzi Morti, 99 Posse e Vinicio Capossela. Oltre agli immancabili maestri del reggae salentino: i Sud Sound System“Per noi il Primo Maggio di Taranto è come la nostra canzone “Casa Mia”. E’ un momento di riappropriazione dei diritti, delle tradizioni, delle aspirazioni e  della voglia di cambiare la nostra Terra per i nostri figli”, dichiara il salentinissimo Nandu Popu, che ha dimostrato con l’arte e con i fatti l’immenso amore che nutre per la sua terra, insieme agli inseparabili Don Rico e Terron Fabio.

Un’occasione, dunque, per far arrivare nel cuore della gente determinati messaggi, denunce sociali ed ecologiche, attraverso il canale più bello che possa esistere: la musica.

Eugenia Conti