25 anni di storia. 25 anni di musica. Quest’anno i Sud Sound System festeggiano le nozze d’argento con il Reggae.
E’ passato già un quarto di secolo da quando il famoso gruppo reggae salentino è nato. Proprio quest’estate per celebrare quest’avvenimento Nandu Popu, Don Rico e Terron Fabio hanno raggiunto la Jamaica dei loro sogni dove hanno dato vita a un bel mini tour di successo tra Kingston e Montego Bay. Si è creato così il sodalizio artistico con Richie Stephens & Ska Nation Band (ovvero la loro band Bag a Riddim ampliata dalla sezione fiati dei Vudz). Quest’unione ha dato vita ad un bellissimo album dal titolo Internationally, la cui title track è proprio quella in combination coi Sud Sound System. Un altro progetto istituzionale che è nato sempre a seguito della conoscenza con lo Stephens è il gemellaggio culturale tra Kingston e Salento e tra le rispettive università. Da Sud a Sud, i Nostri sono l’espressione della salentinità che gira il Mondo attraverso la propria arte. Li abbiamo intervistati al Rototom Sunsplash di Benicassim (Spagna) prima del loro show sul main stage del festival. Ci siamo resi conto di quanto, dopo un quarto di secolo, le tematiche delle tre esse siano ancora attuali anche tra più generazioni di persone e sempre coerenti contro il sistema di Babylon. Il reggae, come dice Terron Fabio, è la voce del popolo che esce dall’anonimato non attraverso la cronaca nera, ma attraverso la musica.
Perché la musica è libertà…
Intervista Eugenia Conti
Shooting Giorgio Nuzzo
Editing Stefano Bianchi
Special thanks to :
Sud Sound System Official, Rototom Sunsplash, State of Mind
Da record la sesta serata del 18 agosto 2016 al Rototom Sunsplash (Benicassim, Spagna). Alle 19:00 le decine di migliaia di biglietti disponibili sono stati già tutti venduti registrando un sold out da record nella storia pluridecennale del Festival. La causa di tutto ciò è soprattutto la presenza sul main stage del grande cantante franco-spagnolo Manu Chao, ormai adorato da diverse generazioni di persone in tutto il Mondo. L’artista peraltro umilissimo e sempre sorridente si è esibito in un live da paura di oltre due ore ma andiamo per gradi partendo dall’inizio dello spettacolo.
In apertura infatti del Day 06 troviamo sul palco il reggae singer Tarrus Riley dal Bronx di New York. Le origini però sono jamaicane al 100 per 100 dal momento che il padre dello stesso era a sua volta un noto veterano dell’isola : Jimmy Riley.
Con numerose nomination ricevute alle spalle e vincitore di awards, Trrus Riley ha tenuto uno show al Rototom Sunsplash molto sentito dalla massive. In apertura la bella e talentuosa Alaine, altra artista americana/jamaicana che già aveva calcato il palco del Festival nell’edizione 2009. Quando Tarrus è andato in conferenza stampa after show tanti sono stati i media e gli artisti interessati nell’ascoltarlo. Gli è stato chiesto cosa pensasse degli altri generi musicali e dell’evoluzione della reggae music ed ha risposto che apprezza qualsiasi tipo di sound quando è bello. Se il suono ha un’armonia significa che è giusto che esista. L’intervento di Riley è stato chiuso con un applauso calorosissimo.
E’ stata poi la volta on the main stage di Gentleman’s Dub Club. L’artista made in Uk è tornato con un sound del tutto rinnovato, con una nuova band molto più dub e bisogna dire che la sua originalità è stata accettata di buon grado dal pubblico. Della serie che sperimentare nuove cose si è rivelata la mossa giusta che ha permesso a Gentleman di rinnovarsi sul mercato europeo. Quest’estate infatti non a caso ha partecipato a molti dei più importanti festival reggae del Continente.
Successivamente si è esibito Biga Ranx, artista reggae francese molto seguito soprattutto nella propria Nazione. Quest’ultimo anche se ancora giovane ha dimostrato personalità e con la raffinatezza che lo contraddistingue ha dimostrato di quanto il suo flow sia preciso e pulito.
Come dicevano i latini dulcis in fundo… una ventata di gioia, allegria ed adrenalina è arrivata sul palco nel momento in cui è iniziato lo spettacolo di Manu Chao con la sua fantastica band La Ventura.
Sorprendenti i fiati con il trombettista Gabriele Blandini ed il trombonista Gianluca Ria, entrambi salentini doc scovati casualmente in Italia da Manu Chao, il quale fin da subito è rimasto impressionato dalla loro energia mentre suonavano. Ma non finisce qua. C’è stato un altro ospite made in Salento. Infatti anche Nandu Popu ha raggiunto il main stage per cantare tre strofe dei Sud Sound System sulla base punk latina del Nostro che lo accompagnava alla chitarra. Un esperimento molto interessante che si è tradotto in un bellissimo featuring sul palcoscenico.
Per tutto il tempo del live dal pubblico sono svolazzate sinuose le bandiere di tutte le nazionalità. Le persone unite in quell’occasione come una famiglia, tutte insieme nel nome di quella musica e di Manu hanno creato un clima assolutamente anti-razzista e di aggregazione.
Il suo stile a cavallo tra punk, reggae, ska, rock, salsa latina e molti altre sonorità non è catalogabile in un genere ben defenito. E’ stile Manu Chao. Punto. Impossibile da imitare o da sostituire. E così il vivacissimo singer con la propria chitarra a tracolla ha coinvolto la massa per oltre centoventi minuti con una facilità imbarazzante.
Abbiamo incontrato persone di ogni luogo giunte al Rototom Sunsplash apposta per vederlo. Addirittura c’era gente che veniva dall’Argentina o comunque dal Sud America dove il nostro è estremamente famoso.
Le sue liriche di denuncia ne sono il merito. Il suo background familiare anche. Ricordiamo che lo stesso è figlio di un noto giornalista spagnolo che dovette rifugiarsi a Parigi per sfuggire alla dittatura di Franco. In casa di Manu Chao da ragazzo arrivavano spesso rifugiati politici proprio del Sud America. Questi ultimi sono stati di grande ispirazione per la sua musica ed un arricchimento molto importante per il proprio bagaglio culturale ed artistico. “Clandestino”, “Desaparecido”, “Me gustas tu” sono stata cantate all’unisono e con immensa passione dalle infinite persone presenti per l’occasione.
La musica incessante, il ritmo caliente, i fiati imponenti che accompagnavano la chitarra di Manu in prima linea hanno reso la fine della sesta serata del Rototom 2016 un vero e proprio incanto.
Tante emozioni durante la quarta giornata e serata del Rototom Sunsplash Festival in Spagna.
Dopo aver fatto un salto all’African Village, area molto colorata in cui è possibile immergersi completamente nell’atmosfera del Continente a Sud del Mondo, partecipando a workshop di percussioni e tamburi africani, piuttosto che acconciandosi i capelli con treccine e french braids o gustando ottimo cibo etiope, ci siamo diretti nel pomeriggio alla Reggae University.
Questo spazio culturale del Rototom offre quotidianamente conferenze molto interessanti. Quella di ieri lo è stata particolarmente. Protagonisti del dibattito diversi noti rappresentanti del reggae, tra cui molti artisti della new generation : il jamaicano Kabaka Pyramid, il senegalese/newyorkese Meta, Runkus, Koro Fyah, l’attivista I-Nation e il dottor Dennis Howard di Media Technology Institute (Jamaica). Il tema della discussione era “Freedom Sounds – reggae as a space of ribellion and resistance. I giovani cantanti hanno potuto disquisire circa l’importanza del messaggio che può essere trasmesso attraverso il canale privilegiato della reggae music, il più incisivo per comunicare le istanze della denuncia sociale e politica. Ribellarsi al sistema opprimente è fondamentale, ma non è l’unica strada da seguire. Bisogna sconfiggere le energie negative con quelle positive, aprire le menti e le coscienze affinché si possa costituire una nuova classe dirigente consapevole e non corrotta.
Ovviamente tutti hanno affermato che, come i propri predecessori musicali, alla base dei prossimi lavori ci saranno i valori tipici del genere : redemption and freedom.
Il dibattito durato oltre due ore ha dato agli spettatori originali spunti di riflessione e una grande speranza per il futuro dal momento che si sta creando una nuova scuola di reggae singers militanti e resistenti.
Ci siamo spostati poi nella bellissima area destinata alla dancehall, caratterizzata da giganti sound system. Alle 22:00 si è tenuto il workshop di Alevanille, la dancehall queen made in Italy che ha tenuto la sua class al cospetto di una marea di entusiaste ragazze interessate a seguire il suo corso.
Oltre a lei i dancehall dancers ufficiali dell’edizione 2016 sono Swaggi Maggi dalla Germania, Irie Queen da Madrid, Ragga Shugo dal Giappone e Rafa Redvolcon dalla Spagna.
Sul mainstage intanto dalle 21:00 in poi hanno avuto inizio i live con Pablo Moses e Ziggi Recado, artista reggae che rappresenta i Paesi Bassi ed in particolare Amsterdam. Il suo nuovo album è in uscita a settembre come ha dichiarato nell’intervista che ci ha rilasciato e che uscirà a breve su questo portale.
Immediatamente dopo è salita sul palco principale l’unica donna protagonista della serata ovvero Jah 9.
Il nuovo talento jamaicano ha colpito tutti con la sua voce perfetta ed il suo female power, ma si è rivelata anche una persona brillante durante la press conference tenutasi after show. Ci ha spiegato il suo personale concetto di libertà, di quanto il sound di una band sia importante per fondersi con la voce del cantante e del suo album in uscita prossimamente.
Un’ottima apertura per l’ultimo artista della line up del 16 agosto al Rototom Sunsplash ovvero Damian Marley. Un mito per tutti, figlio della leggenda Bob, “Jr Gong” ha realmente infuocato il main stage in un live strabiliante. La massive di circa 50000 persone è andata in delirio durante l’intero live, soprattutto quando Damian ha cantato sue hits come “Welcome to jamrock”. L’attimo di commozione si è avuto quando l’artista ha fatto un omaggio a suo padre interpretando brani come “Get up, stand up” e “Could you be love”. Il coro si è levato al cielo potentissimo, seguito da una distesa di accendini che si sono accesi all’unisono insieme ad innumerevoli bandiere di tutte le nazionalità che hanno preso a sventolare, creando così un’atmosfera meravigliosa. Difficile da descrivere nero su bianco.
Dopo lo show da brividi rispostarsi in area dancehall era d’obbligo per celebrare i 25 anni di attività musicale di uno dei sound system più grandi d’Europa ovvero i tedeschi Silly Walks Discoteque, pionieri di questa musica nel nostro Continente e producers dei nuovi cantanti jamaicani più in voga come Chronixx e Jesse Royal.
Nel backstage anche Damian Marley con coriste e band per festeggiare il compleanno dei Silly Walks.
Vi aggiorniamo domani sulla serata che ci aspetta oggi 17 agosto con The Congos (Jam), Gentleman & Dub Club (Uk), Inner Circle (Jam) e Dub Inc (Francia). Da Benicassim è tutto !
Una grande terza giornata e serata quella di ieri al Rototom Sunsplash di Benicassim in Spagna.
Alle 19:30 è stata presentata nell’area della Reggae University l’ultima fatica discografica del cantante siciliano, ormai adottato dalla Jamaica Alborosie. “Freedom & Fyah” per l’appunto è stato commentato dall’artista insieme alla professoressa Carolyn Cooper (University of West Indies).
Qualche ora più tardi Puppa Albo, acclamatissimo dalla massive europea, ha scaldato il main stage del Festival. Le sue hits storiche come Kingston Town, No Cocaine ed Herbalist sono state cantate all’unisono da oltre 30000 persone. Anche le nuove songs tratte da Freedom & Fyah sono state molto apprezzate, in particolare “Fly 420”.
Prima di Albo sullo stesso palco ha tenuto la sua performance grande Kabaka Pyramid, uno dei più validi reggae singers della new generation assieme a Chronixx e Jesse Royal. Lo show è stato esplosivo. Kabaka è stato oggi in reggae University per la press conference dal tema “Freedom Sounds – Reggae as a space of rebellion and resistence”. Le sue liriche infatti sono palesemente contro il sistema opprimente e ne ha potuto parlare al microfono assieme ad altri giovani rappresentanti della scena jamaicana e giornalisti come Runkus, Koro Fyah, I-Nation e Dr. Dennis Howard.
Il succo del dibattito è che il reggae ancora oggi, nonostante il mainstream e la parziale perdita dei valori propri del genere, è il canale più efficace per manifestare la denuncia sociale e politica.
Ancora nella serata del 15 agosto sul main stage dopo Kabaka Pyramid si sono esibiti i Morgan Heritage, the Royal Family per eccellenza. Vincitori dell’ultimo Reggae Grammy Awards con l’album Streectly Roots, il gruppo è stato accolto in maniera calorosissima dal pubblico del Rototom Sunsplash.
Post live show Gramps di Morgan Heritage ha tenuto una piccola conferenza stampa per parlare del progresso all’interno del sound made in Jamaica. Nonostante le evoluzioni odierne delle diverse branche del genere i Morgan restano fedeli all’Old School, legati alle radici, appunto roots. I veri intenditori di reggae music non possono che stimare la super premiata band.
Ci siamo spostati poi nell’area dancehall per ascoltare i Reinassance Disco from Jamaica, che hanno fatto ballare la gente ed hanno ospitato all’interno della loro selezione anche Kabaka Pyramid che per un po’ è stato presente sul posto, non resistendo a prendere il microfono in mano un’altra volta.
Questa sera sul palco principale siamo in attesa di altri importantissimi nomi come Pablo Moses, Jah9, Ziggi Recado e dulcis in fundo Mr “Jr Gong” aka Damian Marley. Il figlio della leggenda Bob Marley ieri ha girato tutto il pomeriggio per il Festival, molto colpito dalle moltissime aree ed attività che il Rototom Village mette a disposizione dei visitatori.
Lo scorso 30 aprile sul palco delle Industrie Musicali di Maglie (Le) oltre ai Wailing Souls, Raphael, Junior Kelly e Sud Sound System si è esibito anche Daniel Bambaata Marley, nipote del Dio della reggae music. L’erede ventiseienne di Bob, nonché figlio di Ziggy Marley, si è avvicinato alla scena musicale fin da piccolissimo andando in tour per il Mondo col padre ed affiancandolo molto spesso sul palco. Assieme al cugino Joe Mersa (figlio invece di Stephen) rappresenta la terza generazione di cantanti Marley. Come se il destino dell’intera famiglia sia quello di continuare a diffondere il patrimonio incommensurabile fatto di vibes e messaggi del proprio capostipite.
In occasione del Rototom & Friends Europe in Salento abbiamo potuto ascoltare il suo show. Con un simile cognome il pubblico non poteva che crearsi delle grandi aspettative e bisogna ammettere che Daniel non le ha affatto deluse nel live dimostrando a tutti di avere del talento a prescindere da chi siano i suoi famosissimi o meglio leggendari familiari. L’ultimo dei Marley infatti non dimentica le proprie origini jamaicane ma il suo sound non è certo catalogabile come il classico reggae. Dopo la performance musicale dell’artista ci siamo resi conto che ci troviamo dinnanzi a un cross-over di generi che, partendo dalle sonorità tipiche caraibiche, è in grado di spaziare dal rock al rap.
Anche le tematiche non sono da meno. I testi infatti vanno ad affrontare argomenti come la guerra e la libertà. Insomma il primogenito di Ziggy, cantante, compositore, musicista con la passione della chitarra e delle percussioni, grazie alla particolarità del suo stile ha impressionato in modo estremamente positivo anche la massive salentina.
Sentinel Sound is Germany’s most famous Sound System reggae and dancehall, and it is between the most prestigeous ones in the whole Europe.
The team, named World Champion Sound System, has turned the whole planet in the name of this kind of music, winning lots of world clashes like the one of Brooklin in 2005…
Gege Vibes has video-interviewed Olde, a member of the crew, mc and dj, before Sentinel Sound’s show at Palarock of Aradeo (Salento) together with Sud Sound System.
We are in Salento with Sentinel sound before the show of tonight in Aradeo with Sud Sound System. Are you happy to be here today?
Oh yes, we love Salento and so more, the winter is a pleasure time. The people really enjoy what we do and the music, so it’s really a pleasure to be here again.
What about the beginning of your music journey and why did you create a sound system?
Right now we get a new generation of Sentinel Sound. There are Nadia and other members who all create and found Sentinel Sound. For us it’s an honor to play in a famous and big sound system because Sentinel Sound is such a longest team over all the years, in the past. They did so many like historical takes. We’re so thankful, for the chance to play something like this.
And you are a Sound System from Germany. Recently you have celebrated the 17° anniversary of Sentinel Sound. What does reggae and dancehall music represent in your life?
The way of playing music, because music is our life. You know, we play every weekend. We do this like a job, a side job, so we give all time into this project and whatever we do, we do it for Sentinel, for reggae music. For us, music is life.
What about your clashes and the victories? Like in Brooklyn… Why don’t you tell us something about your clashes history?
Yes, in Brooklyn it was the most famous one, for Sentinel Sound was the first big global battle for Sound System. This clash made us famous, gave us a name. Got us recognized as a big Sound System. But we have another clash coming up, so we are not quite yet!
Really? Where?
A big clash is coming up in the United States. You can find all the information on our social networks. Me and Daniel organized everything, he is the other one of the “clash team”. It’s really interesting! It’s a big live, for sure and there will be lots of Sound Systems.
You look satisfied! What about your project with Lion D? You’re the producer of his mixtape.
Yeah, it was nice, a really nice project and he’s a cool guy. It’s very cool to work with talented artist, ‘cause if you make a mixtape project you actually need to “mix”: for example, I made up an Acappella, a special instrumental version, putting little parts together for making the mixtape, you know, more fancy; if you work with a big big artist, you need to call him, to text him, and it takes 2/3/4 days. Instead, whereas you work with such an artist and he is interested to work WITH you, then 2 hours later it’s done, ready. Lion D has been like a friend who looks at you from outside, together we focused on what they want, it was very very cool!
So I bet you like the Italian scene!?
Oh yes, just think of this month, we came 4 times! In one month! So, Italy love Sentinel Sound and we love Italy!
What about your future project?
Well, mainly playing around the world, spread the “message”of Sentinel Sound: reggae and dancehall. As we have some hashtags saying like #TravelingInTheNameOfReggae. So, we go around the world, throughout different places, different cities, different countries… just to spread the message. It’s all we want!